La Missione, rinnova la Chiesa, rinvigorisce la fede e l’identità cristiana, dà nuovo entusiasmo e nuove motivazioni. Dal Vangelo di Giovanni “La sera di quello stesso giorno, il primo dòpo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i disce poli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi».” (Gv 19,21) |
Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,21).
Gesù pronunciò queste parole apparendo ai discepoli dopo la sua risurrezione ed è significativo che mostrando loro le mani e il fianco, essi “gioirono a vedere il Signore”. E’ dentro questo sentimento di gioia profonda che il Risorto proferì le parole dell’invio e, subito dopo, “soffiò su di loro e disse: Ricevete il Spirito Santo” (cfr Gv.20,20ss). Da allora, le porte prima chiuse per timore si sono incessantemente aperte all’annuncio del Vangelo, alla missione. La Missione, rinnova la Chiesa, rinvigorisce la fede e l’identità cristiana, dà nuovo entusiasmo e nuove motivazioni.
La fede si rafforza donandola!
La nuova evangelizzazione dei popoli cristiani troverà ispirazione e sostegno nell’impegno per la missione universale. La grande affermazione che la fede si rafforza donandola, corrisponde all’esigenza sincera di correre dai nostri fratelli e sorelle in umanità per portare il felice annuncio che “Il Signore è vivo”!
L’ambito privilegiato dove si fa esperienza di questo incontro con il Risorto è la “celebrazione della liturgia, specialmente dell’Eucaristia” in cui si sperimenta “la potenza salvifica della Parola di Dio e del Mistero Pasquale di Cristo(…)
La liturgia è sempre una chiamata “dal mondo” e un nuovo invio “nel mondo”. Un mondo che comprende tutte le genti e di cui tutti siamo corresponsabili nel tempo dell’oggi, in cui la missione non ha perso la sua urgenza. La Chiesa esiste per evangelizzare e non può mai chiudersi in se stessa. Si radica in determinati luoghi per andare oltre. Così davvero somiglia al Signore Gesù il quale “passò sanando e beneficando tutti” (At 10,38) senza mai fermarsi, al punto da dire di se stesso che se le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo il loro nido, Lui, il Figlio dell’ uomo, non ha dove posare il capo”(cfr Mt 8,20).
Una vita itinerante, quella del Maestro che affida ad ogni discepolo la sua stessa missione di essere pienamente ed attualmente presente a tutti gli uomini e a tutti i popoli, in adesione alla Sua Parola e sotto l’influsso della sua grazia. Grazia che sono in molti ad aver ricevuto e, purtroppo, dimenticato. Anche a questi si estende l’attività della Chiesa, chiamata al delicato compito della nuova evangelizzazione in molti ambienti che, anche in società tradizionalmente cristiane, sono oggi refrattari ad aprirsi alla parola della fede.
Corresponsabilità ed Evangelizzazione
La missione universale coinvolge tutti, tutto e sempre perché per essenza il Vangelo non è un bene esclusivo di chi lo ha ricevuto ma è un dono da condividere…un dono-impegno affidato non soltanto ad alcuni ma a tutti i battezzati chiamati a proclamare le opere meravigliose di Dio.
A tutti viene chiesto di uscire dal provincialismo e decidersi finalmente ad andare incontro al mondo, agli altri uomini recando ovunque il profumo della fede nel Dio di Gesù Cristo. Rafforzando la consapevolezza che solo nell’esperienza viva di Lui troviamo il significato più autentico dello sviluppo integrale e del servizio all’uomo. Possiamo fare molto coinvolgendoci personalmente e facendo tutto il possibile perché l’impegno all’opera evangelizzatrice della Chiesa ne coinvolga tutte le attività.
L’Evangelizzazione è un processo complesso e comprende vari elementi, soprattutto quello della solidarietà. Essa concretizza quel prendere a cuore la vita umana in senso pieno collaborando attivamente perché le realtà disumane di una moltitudine sempre crescente di persone vengano “riscattate” attraverso il sostentamento di ogni particella di Chiesa impegnata a donare amore e vita dignitosa al prossimo sofferente e bisognoso. Partecipando responsabilmente alla missione della Chiesa, ogni cristiano diventa costruttore della comunione, della pace, della solidarietà che Cristo ci ha donato e collabora alla realizzazione del piano salvifico di Dio per tutta l’umanità. Come cristiani abbiamo una ricchezza insostituibile da consegnare al mondo: l’amore sponsale di un Dio-Comunità. Scrisse Madre Teresa ai giovani: “Il servizio più grande che potete rendere a qualcuno è condurlo a voler conoscere Gesù, ascoltare Gesù, seguire Gesù, perché soltanto Gesù può soddisfare la sete del cuore umano con la felicità per la quale siamo stati creati”.
Rendere testimonianza
Con grande riconoscenza al suo Signore, San Francesco scopre progressivamente che tutto il creato è in cammino verso Cristo così come ogni uomo è proteso a quella felicità che solo “Colui che è tutto e sempre e sopra tutte le cose desiderabile” può dare (cfr Rnb,23). In questa luce Francesco capisce che i suoi fratelli diventano per il mondo un segno dell’amore di Dio ed un dono. Perciò, come il Signore Gesù, li manda : “Andate, perché i frati minori sono stati dati in prestito al mondo per compiere le opere di Dio e ricevere l’elogio di aver fatti a Cristo tutto ciò che è fatto agli uomini”(cfr 2Cel,71). Per estensione, Francesco chiede ad ogni credente di riconoscersi fratello di tutti edificando così il Regno di Dio nel mondo. Resi nuovi dall’Uomo nuovo Gesù Cristo, anche noi come ogni discepolo, dobbiamo rendere forte testimonianza al nostro Signore “attirando tutti, secondo le nostre forze, al suo amore” (Commento al Pater,5).
Interpelliamoci:
Non è forse la forma più alta dell’amore quella di condurre il prossimo all’amore di Dio ?
Questo è il percorso di tutta una vita e non slancio passeggero, sporadico. Esattamente come la Giornata Missionaria non è un momento isolato nel corso dell’anno ma una preziosa occasione per fermarsi a riflettere se e come rispondiamo alla vocazione missionaria.
LE SORELLE CLARISSE DEL MONASTERO S. CUORE – ROMA