“Diamo un volto umanitario, sociale e spirituale all’Estate Romana sul Tevere”, è lo slogan del Centro Missionario Francescano ONLUS per sensibilizzare turisti e visitatori romani a vivere momenti di crescita nelle calde serate estive ed anche per far conoscere le attività missionarie che i Francescani Conventuali promuovono nei 40 paesi del mondo.
L’iniziativa, dopo l’esperienza estiva dello scorso anno, è partita anche quest’anno (12 giugno/2 settembre 2015) ed è nata in collaborazione con l’Associazione Culturale “La Vela d’oro” per valorizzare il tempo libero con contenuti culturali, artistici e promozionali, accogliendo l’invito di Papa Francesco che stimola i credenti a “uscire dalle proprie strutture” per andare nelle “periferie esistenziali dell’uomo” dove la gente vive tempi e spazi di sana cultura.
Raccontare l’esperienza vissuta tra le sponde del Tevere dal nostro Centro Missionario può essere un motivo in più per capirne il significato dell’evento, caratterizzato da elementi poveri di strutture, ma fortemente ricco per la valenza culturale e spirituale.
La “missione” sulle banchine è un’avventura che ha dello straordinario e sorprendente .
Straordinario per la novità di una proposta e di una esperienza inusuale, in un luogo “laico”, in una periferia umana quale è la movida romana… del divertimento, del relax serale e della passeggiata serale dei romani e dei turisti.
Sorprendente per i risvolti positivi nel dialogo e nell’incontro con la gente di varie estrazioni sociali, nazionalità, razza e culture: una moltitudine di tipologie diverse, giovani e famiglie intere, suore e preti, seminaristi e diplomatici, credenti e non credenti di varie religioni e ideologie. Una fiumana umana… che guarda meravigliata, si ferma, dialoga e cammina fino a notte alta… alla ricerca di un sorriso, di un consiglio, di uno sfogo e forse “spesso” di ritrovare la strada perduta.
Abbiamo visto transitare lo scorso anno per tutta l’estate quasi 2 milioni di persone: tutti hanno potuto osservare il nostro stand e la nostra presenza tra la gente, in un sito con tanti ristoranti, eventi e due chilometri di spazi espositivi.
Alcuni rivolgono un semplice sguardo, ma con ammirazione; altri indifferenti, ma rispettosi. Moltissimi grati perché “ci siete in questo luogo laico”. Tanti ringraziamenti perché “siete la fiaccola accesa in questo mondo che corre”.
Proficua è la consegna di una cartolina “CARO PAPA FRANCESCO: per me la missione è”, dove ognuno può esprimere un proprio pensiero sul concetto di missione. Inoltre si distribuiscono migliaia di depliant, rosari, biografie e la nostra rivista “Il Missionario Francescano”. Non vendita di oggetti missionari, ma solo presenza e testimonianza.
Grande rispetto per il saio francescano e per la cordialità dell’approccio, non invadente, ma mirato alle finalità della nostra proposta. “Ci mandano San Francesco e Papa Francesco”: sono le due figure che ci aiutano a trasmettere il nostro messaggio. L’effetto Bergoglio è una sorprendente ed efficace mediazione di catechesi che traduce concretamente quanto il Papa va dicendo ogni giorno: “Sogno una Chiesa che faccia delle scelte missionarie… una Chiesa in uscita”. Il nostro Centro ha ascoltato il suo messaggio sull’onda dell’invito del Padre San Francesco. Non abbiamo esitato ad intraprendere questa avventura e la Provvidenza ci è venuta incontro .
Due sono i “dati salienti” dell’incontro con la gente. 1) La proposta del concetto di “missione” spiazza ogni ideologia e, al di là del proprio credo, dentro la “missione” sono insiti i valori dell’altruismo, condivisione, volontariato, solidarietà e quant’altro di positivo vi è dentro l’animo umano nei confronti del proprio simile. 2) L’esperienza vissuta sulle banchine è esportabile in altri siti laici e credo che sia la nuova frontiera di una evangelizzazione “davvero nuova” . Essa fa tesoro di queste opportunità per penetrare dentro il tessuto di una collettività disorientata, distratta e alla ricerca dell’accoglienza fraterna e di testimonianze credibili in grado di dare risposte ai grandi problemi esistenziali dell’umanità e alle tante povertà che affliggono il mondo contemporaneo, bisognoso di Dio.
Fr. Paolo Fiasconaro