Nel nome dei due “FRANCESCO”… abbiamo incontrato l’umanità di una periferia bisognosa di Dio!
La missione estiva sulle banchine del Tevere – Fr Paolo Fiasconaro
Andare in missione per un’intera estate sulle sponde del Tevere e far conoscere le realtà missionarie dell’Ordine nei 40 paesi del mondo, è stata una impresa che ha dello straordinario e sorprendente.
Straordinario per la novità di una proposta e di una esperienza inusuale, in un luogo “laico”, in una periferia umana quale è la movida romana… del divertimento, del relax serale e della passeggiata dei romani e dei turisti.
Sorprendente per i risvolti positivi toccati con mano nel dialogo e nell’incontro con la gente di varie estrazioni sociali, nazionalità, razza e culture: una moltitudine di tipologie diverse, giovani e famiglie intere, suore e preti, seminaristi e diplomatici, credenti e non credenti di varie religioni e ideologie.
Abbiamo visto transitare quasi 2 milioni di persone: tutti hanno potuto osservare il nostro stand e la nostra presenza tra la gente, in un sito con tanti ristoranti, eventi e due chilometri di stand.
Alcuni rivolgevano un semplice sguardo, ma con ammirazione; altri indifferenti, ma rispettosi. Moltissimi grati perché “ci siete in questo luogo laico”. Tanti ringraziamenti perché “siete la fiaccola accesa in questo mondo che corre”.
Proficua è stata la consegna di una cartolina “CARO PAPA FRANCESCO: per me la missione è”, dove ognuno poteva esprimere un proprio pensiero sul concetto di missione . Inoltre sono stati distribuiti migliaia di depliant, rosari, biografie e la nostra rivista “Il Missionario Francescano”.
Grande rispetto per l’abito francescano e per la cordialità dell’approccio, non invadente, ma mirato alle finalità della nostra proposta. “Ci mandano San Francesco e Papa Francesco”: sono le due figure che ci hanno aiutato a diffondere il nostro messaggio. L’effetto Bergoglio è stato una sorprendente ed efficace mediazione di catechesi che traduceva concretamente quanto il Papa va dicendo ogni giorno: “Sogno una Chiesa che faccia delle scelte missionarie… una Chiesa in uscita… nelle periferie esistenziali dell’umanità”.
Il nostro Centro ha ascoltato il suo messaggio sull’onda dell’invito del Padre San Francesco. Non abbiamo esitato ad intraprendere questa avventura e la Provvidenza ci è venuta incontro .
Due sono i “dati salienti” che ho tratto dall’esperienza dell’incontro con la gente. 1) La proposta del concetto di “missione” spiazza ogni ideologia e, al di là del proprio credo, dentro la “missione” sono insiti i valori dell’altruismo, condivisione, volontariato, solidarietà e quant’altro di positivo vi è dentro l’animo umano nei confronti del proprio simile. 2) L’esperienza vissuta sulle banchine è esportabile in altri siti laici e credo che sia la nuova frontiera di una evangelizzazione “davvero nuova” . Essa fa tesoro di queste opportunità per penetrare dentro il tessuto di una collettività disorientata, distratta e alla ricerca dell’accoglienza fraterna e di testimonianze credibili in grado di dare risposte ai grandi problemi esistenziali dell’umanità e alle tante povertà che affliggono il mondo contemporaneo, bisognoso di Dio.