Sua. Ecc. Petru Gherghe, sabato 30 giugno 2012, nella cappella del seminario di Roman, ha chiuso l’inchiesta diocesana su vita, virtù, fama di santità e segni del Servo di Dio Martin Benedict, ofmconv.
Il vescovo di Iași, S. Ecc. Petru Gherghel ha presieduto l’Eucaristia di ringraziamento a conclusione del XX Capitolo provinciale della Provincia “S. Giuseppe” di Romania, prima di procedere con le formalità giuridiche della chiusura dell’inchiesta diocesana, nella cappella del Seminario Francescano di Roman.
Aperta il 14 aprile 2007 ad Onești (luogo dove il Servo di Dio ha lavorato come medico per 24 anni), l’inchiesta è stata condotta dal delegato episcopale, d. Mihai Patrașcu, dal promotore di giustizia, d. Iosif Iacob, dal prof. Octavian Antonin Bejan e da fra Carol Martin, notai.
Sono stati ascoltati 63 testimoni de visu, mentre numerose altre testimonianze sono state prodotte durante le 25 sessioni.
Presenti, oltre a numerosi delegati al Capitolo provinciale, il Ministro generale, fra Marco Tasca, il rieletto Ministro provinciale, fra Emilian Cătălin, il Postulatore generale, fra Angelo Paleri, con il vicepostulatore fra Eusebio Bejan e il Delegato generale per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso, fra Silvestro Bejan (nelle foto): la causa stessa è arrivata a questa fase, grazie alla collaborazione tra l’ufficio della Postulazione ed il CEFID. Numerosi anche i fedeli sia cattolici che ortodossi del paese natale del Servo di Dio, tra cui anche i suoi parenti.
Quanti erano stati da lui avvicinati, consolati e guariti continuarono a rivolgersi a lui nelle loro necessità, indifferentemente dalla propria confessione religiosa, ed in particolare si ritrovarono a cercare forza e sollievo presso il pozzo della sua casa natale, che da quel momento emanava profumo di rose e un piacevole gusto.
Auspichiamo che i fedeli a noi affidati, nei momenti difficili del dolore, causato soprattutto dalle nuove malattie del secolo, si rivolgano con fiducia a questo frate medico, che ha curato i corpi dei malati, per aiutarli a guarire innanzitutto nel loro spirito.
I fedeli lo chiamavano “il medico che prega molto”, e per la sua bontà e per il suo servizio appassionato “il nostro padre medico”.
Il Servo di Dio, P. Martin, nacque a Galbeni (Romania) nel 1931 da genitori contadini. Dopo la scuola elementare nel paese natale (1938-1945), entrò nel 1945 nel Seminario di Halaucesti frequentandovi per 3 anni la scuola.
Con l’inizio della persecuzione ufficiale della Chiesa Cattolica e la nazionalizzazione delle scuole, completò la scuola superiore nel liceo a Bacau, iscrivendosi successivamente alla facoltà di medicina all’universita di Iasi, dove si laureò nel 1957.
Esercitò la professione di medico a Raducaneni, Tatareni, Bacau e finalmente all’ospedale di Onesti (dal 1962 alla morte).
Nel 1972 si ammalò gravemente all’intestino, subendo ben tre interventi nel giro di pochi giorni. I medici erano del parere che in breve tempo sarebbe morto. Invece è vissuto ancora per 14 anni, e tutti consideravano la sua vita un miracolo.
Durante tutto questo tempo continuò il suo servizio in ospedale, senza far scoprire agli agenti della “Securitate” il suo essere religioso-sacerdote.
I fedeli lo chiamavano “il medico che prega molto”, e per la sua bontà e per il suo servizio appassionato “il nostro padre medico”.
Durante il pellegrinaggio a Roma per la beatificazione del cappuccino romeno fra Geremia da Valacchia, il 30 ottobre 1983, durante la messa lesse in veste di laico un’intenzione di preghiera per i “religiosi”, che mise in allerta ascoltatori interessati. Si avviarono su di lui subito indagini e fu riconosciuto come sacerdote dalla polizia segreta e da allora cominciarono le persecuzioni (con arresti, interrogatori, avvertimenti, tentativi di avvelenamento e di investimento d’auto), che terminarono con la morte il 12 luglio 1986.
Un anno dopo la sua morte, l’acqua del pozzo situato a fianco della casa del paese natio cominciò misteriosamente a diffondere profumo e gusto di rose.
Galbeni (il suo villaggio natale) divenne, in brevissimo tempo, meta di pellegrinaggio e l’evolversi degli avvenimenti suscitava una forte preoccupazione per la “Securitate”.
Tuttavia ogni loro tentativo di fermare il flusso della gente falliva sempre.
Circolavano voci di tanti miracoli di guarigione compiuti e la gente cominciò a pregare con devozione e chiedere l’aiuto e la grazia di Martin.
P.Angelo Paleri, Postulatore Generale