I Frati devono essere lieti quando vivono tra persone di poco conto e disprezzate, tra poveri e deboli
tra infermi e lebbrosi e tra i mendicanti lungo la strada. (FF 30)
DI P. ARCADIO SICAR, MISSIONARIO
“Quando il Signore mi donò dei fratelli…”, scrisse s. Francesco nel suo Testamento, ricordando con gioia e gratitudine il dono dei suoi primi compagni; vorrei vivere con la gioia di s. Francesco questo momento in cui, dopo quasi dieci anni vissuti da solo, ho avuto il dono di fratelli e sorelle che si impegnano a lavorare nella baraccopoli. Sono giovani studenti che allo stesso tempo lavorano per mantenersi, ma trovano il tempo di dare un po’ di se stessi alle nostre persone della baraccopoli; sono suore sia missionarie che locali che dedicano parte del loro tempo ai bambini e alle ragazze della baraccopoli; è un giovane che vuole farsi prete e che il vescovo ha mandato a vivere e lavorare con noi. L’arcivescovo di Accra, mons. Charles Palmer-Buckle, che ha sempre avuto a cuore la nostra presenza francescana nella City of God, ci ha offerto una casetta non lontana, dove possono fare comunità e offrire il servizio nella baraccopoli secondo le disponibilità di tempo di ognuno; cosi’ è nata la comunità di “La Verna”, dove sull’esempio di s. Francesco si possa vivere l’incontro con il Cristo crocifisso nell’incontro con i suoi poveri. È un grande dono che il Vangelo spinga giovani ad aprire la loro vita ai più poveri, è un grande dono dello Spirito e ringrazio e lodo il Signore. La loro presenza sta dando un bel sostegno alle nostre attività e ha fatto nascere quest’anno nuove iniziative, come la clinica settimanale e la scuola informale per bambini. Un altro grande dono di fraternità sono stati gruppi parrocchiali e singole persone che hanno fatto visita e donazioni alla City of God; è nata una bella comunione di beni e di vita. Vi offro una panoramica delle nostre iniziative nella baraccopoli.
Progetti di pace nella baraccopoli panoramica delle nostre iniziative
Peace Adult School
alfabetizzazione e formazione umana
Sono ormai otto anni che questa scuola serale offre la possibilità di una educazione di base ai giovani della baraccopoli. Per due ore, dopo una giornata di lavoro, ci si china sui banchi per avere il dono prezioso di poter leggere e scrivere ed usare la lingua inglese. È bello vedere l’impegno di tanti e la gioia di imparare ed anche l’impegno dei maestri, tutti studenti che vivono nella baraccopoli. È anche un bel momento di fraternità, giovani di diverse religioni, circa la metà sono musulmani, tribù e lingue (più di 80 lingue diverse sono passate alla scuola) imparano insieme, creano amicizia ed aiuto reciproco. La scuola diventa anche un’occasione di formazione umana e di creare una sensibilità di volontariato, per esempio i nostri studenti sono il nucleo portante dei vigili del fuoco volontari. La scuola diventa anche un invito a tutta la comunità della baraccopoli a sentire l’importanza dell’istruzione e offre anche a studenti specialmente delle scuole secondarie un luogo dove poter fare i loro studi.
Peace Fire Volunteers
formazione di vigili del fuoco
Tra i grossi problemi della baraccopoli è la frequente ricorrenza di incendi, anche la nostra scuola è bruciata due volte da incendi partiti da lontano. Con l’aiuto dei vigili del fuoco della mia zona in Italia abbiamo ottenuto nel 2009 una pompa portatile che si è rivelata veramente preziosa nella lotta agli incendi. Abbiamo formato un gruppo di volontari che ricevono una formazione da un Vigile del Fuoco del GNFS (Ghana National Fire Service), ed abbiamo dato una bella mano in caso di incendi. Il nostro servizio è molto apprezzato dalla comunità, ma facciamo fatica a trovare volontari, inoltre la maggioranza di quelli che abbiamo formato, una settantina, non vivono più nella baraccopoli. Ci sono Nana, il giovane che ha fatto partire la comunità di La Verna, ed un buon gruppo dei nostri studenti che sono sempre pronti a questo servizio, ma vogliamo che la comunità sia più coinvolta, ed è questo il nostro target principale per il nuovo anno.
Peace Crafts Project
Scuola di volontariato
Giovani ragazze sono molto vulnerabili nella baraccopoli, e sentiamo importante offrire loro la capacità di costruire la loro vita. Da tre anni abbiamo iniziato un progetto di formazione offrendo un training nel lavoro con le perline, unendolo ad una formazione umana. Rosari, croci, collane, braccialetti, portachiavi prodotti dalle ragazze trovano un buon mercato, locale ed anche estero, anche con il vostro aiuto di cui vi ringraziamo. Il piano per il nuovo anno è potenziare questo progetto ed aprirci ad altre attività, come batik, tie & dye, secondo le capacità dei volontari coinvolti nel progetto. Una ragazza della nostra parrocchia di s. Francesco di Accra, Henrietta, dopo aver completato l’università, ha offerto un anno di volontariato seguendo questo progetto e dedicandosi ai sieropositivi al Korle-bu Hospital. È stata una presenza preziosa, ora ha completato il suo servizio ed un’altra ragazza sta prendendo il suo posto.
Peace Health Community Programme
informazione e formazione medica
Un grosso bisogno della baraccopoli è la cura medica. Il servizio medico è sentito lontano e spesso ci si affida a ciarlatani. Abbiamo iniziato un programma di informazione e formazione sulla salute, invitando personale medico per degli incontri, promuovendo il NHIS, l’assicurazione sulla salute, che è la base del sistema sanitario ghanese. Da quest’anno, con l’aiuto di infermiere volontarie, Joyce e Gifty, offriamo una clinica settimanale, dove le persone possono trovare un trattamento di base, una formazione sulla loro salute ed una rinnovata fiducia nel personale e nel sistema sanitario. Il piano per quest’anno è di rafforzare questo servizio allargandolo ad altri giorni della settimana e coinvolgendo altro personale volontario.
Peace Child Education
scuola per bambini
Ogni persona che visita la baraccopoli è colpito dolorosamente dai bambini, che devono crescere in questo ambiente, spesso vendendo sulle strade o in altri piccoli lavori, anche nella discarica. La Pasqua del 2011 ci ha portato il dono di suor Eileen, francescana missionaria, che ha iniziato a venire in baraccopoli e radunare ragazzi che non vanno a scuola, organizzando lezioni con loro per prepararli all’inserimento nel mondo della scuola. Non è stato facile, ma si è formato un bel gruppo e già qualcuno è stato inserito nella scuola formale. Continua anche il doposcuola per scolari, nelle mani di Rudolphe, l’aspirante al sacerdozio; è bel momento per valorizzare la scuola e l’educazione, puntiamo a rafforzarlo con l’inserimento di giovani dalle parrocchie vicine per animarli.
Ecco la nostra vita nella City of God
Ci apre alla lode e al rendimento di grazie, ci chiama ad accogliere il dono dello Spirito che “soffia dove vuole” e apre sempre nuove vie, e soprattutto ci invita alla conversione. “Incominciamo a fare penitenza, perché finora abbiamo fatto niente”. Quest’anno mi sono tornate spesso queste parole di s. Francesco, ripenso alle parole di Gesù di fronte a disastri ed ingiustizie del suo tempo: “Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”(Lc 13,5). La City of God e tutte le baraccopoli del mondo sono un invito a tutti noi a ritrovare la strada del Vangelo.
Vita e spiritualità nella baraccopoli
Spiritualità di una “comunità francescana di inserzione”?
Il primo e più importante ministero è vivere nella baraccopoli la vita di preghiera e di fraternità, mossi dal “desiderio di scoprire Cristo povero nel fratello marginalizzato al fine di servirlo e di conformarsi a lui”. Al centro della vita della fraternità nella City of God ci sono le parole di S. Francesco: i frati “siano lieti quando vivono tra persone di poco conto e disprezzate, tra poveri e deboli, tra infermi e lebbrosi e tra i mendicanti lungo la strada”.
È vivere la minorità come obbedienza ai poveri; chi deve obbedire a tutto e a tutti ha il diritto della nostra presenza, preghiera, servizio e comunione di vita. Richiede uno stile di vita semplice e povero, attento ad essere in sintonia con la vita delle persone intorno, ma attento anche alla salute e serenità dei frati che vi vivono.
La fraternità è chiamata a vivere il dono della preghiera, dell’intercessione e della lode, unendosi alla preghiera che sale a Dio da ogni parte della baraccopoli e testimoniando che è lui il sommo bene di fronte all’inferno creato dagli idoli di questo mondo. Vivere la fraternità in baraccopoli è grazia e ministero, dove la povertà e l’emarginazione dividono e l’altro diventa o padrone o servo è grazia essere segno del dono del fratello, della gioia di vivere insieme, accogliendosi nel perdono e nella gratitudine, “chiara testimonianza della speranza che si può vivere come fratelli, nonostante tutte le situazioni di dolore e di ingiustizia” (VFC, 63).
“Il Signore concesse a me, frate Francesco di iniziare così a fare penitenza”
La vita in baraccopoli chiama a conversione e penitenza, personale e comunitaria, a liberarsi per sentire la dolcezza di quello che è così amaro ai nostri occhi ed il vuoto di quello che riempie l’orgoglio del mondo, tutto è spazzatura di fronte alla conoscenza di Cristo povero e crocifisso. È vivere la libertà di chiedersi “come “evangelizari a pauperibus”, come essere in grado di lasciarsi evangelizzare dal contatto con il mondo dei poveri” (VFC, 63).
Siamo chiamati a “rendere presente il Vangelo in strati di popolazione senza speranza, per avvicinarli alla Parola di Dio, per farli sentire parte viva della Chiesa” (VFC, 63). Vivere in fraternità è certo una ricchezza e crescita per il ministero, in cui ognuno porta i suoi carismi ed insieme ci si aiuta a viverli stando “soggetti ad ogni umana creatura per l’amore di Dio”, “nell’obbedienza allo spirito ed al proprio fratello”, superando la possessività ed il bisogno di realizzarsi, liberandoci da scoraggiamenti e delusioni nella gioia e fiducia di creare insieme e di sentirsi semplici strumenti nelle mani dell’Abbà. Parte essenziale del ministero è l’imparare la lingua locale, non solo per poter comunicare con i più poveri ed entrare nella cultura e nella vita delle persone, ma anche come segno di minorità, di farsi fratello col fratello, di valorizzare lingue povere di fronte al mondo, nella fede di Dio che si fa Parola scegliendo ciò che è disprezzato ed ha poco valore nel mondo (1Cor 1:28), nel far sentire al fratello il valore della sua lingua, vita e cultura, nel rivivere il dono della Pentecoste: “Li sentiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio” (At 2:11).
La fraternità nella baraccopoli è chiamata a sentirsi parte viva della vita della Custodia del Ghana, uniti nel cammino tra vari doni e ministeri. È aperta a frati che vogliono collaborare al ministero vivendo nella comunità di Sowutuom, ed a francescani laici che vogliono condividere la vita e/o il ministero nella baraccopoli.
La fraternità nella baraccopoli è chiamata ad un ministero di collaborazione con la Chiesa e la società locale, che sentono profondamente il dono di questa presenza; collaborando con le varie realtà cattoliche che lavorano nel mondo sociale e dando spazio e guida a gruppi e persone che vogliono partecipare al ministero della fraternità, favorendo una fraternità più ampia che aiuta a superare l’emarginazione della baraccopoli.
Vita e spiritualità nella baraccopoli Al centro della vita della fraternità nella City of God ci sono le parole di S. Francesco: i frati “siano lieti quando vivono tra persone di poco conto e disprezzate, tra poveri e deboli, tra infermi e lebbrosi e tra i mendicanti lungo la strada”.