“Superare divisioni e conflitti. La concordia tra i cristiani è lievito di fraternità tra i popoli” .
18 al 25 gennaio del 2012
Il tema di quest’anno e tratto dalla 1 Lettera di S. Paolo ai Corinzi (15, 51-58), “Tutti, saremo trasformati dalla vittoria di nostro Signore Gesu Cristo”.
Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati.
E’ necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo
mortale si vesta di immortalità.
Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e
questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
La morte è stata ingoiata per la vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge.
Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!
Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili,
prodigandovi sempre nell’opera del Signore, sapendo che la vostra
fatica non è vana nel Signore (1Cor 15,51-58).
Storia dell’Ottavario
L’Ottavario, tale come si realizza nell’attualita, si deve all’iniziativa di due ministri anglicani in relazione epistolare tra loro: l’inglese Spencer Jones e l’americano Paul James Francis Wattson (1863-1940).
Il Rev. Wattson e il fondatore, insieme a Francesca Lurana White, della “Society of Atonement”, una comunita religiosa episcopaliana osservante della regola francescana, che nell’anno 1909
passo al cattolicesimo.
Nell’anno 1907, il Rev. Jones suggerì l’istituzione,per il 29 giugno di ogni anno, di una giornata di preghiera per il ritorno degli anglicani, e di tutti gli altri cristiani, all’unita con la Sede Romana.
L’anno seguente Wattson amplio l’idea, proponendola in forma di un’ottava (18-25 gennaio) allo scopo di domandare a Dio “il ritorno di tutte le “altre pecore” all’ovile di Pietro, l’unico pastore”.
Nel 1935 il sacerdote Paul-Irenee Couturier (1881-1953) trasformo questa manifestazione nella “Settimana universale di preghiera per l’unita dei cristiani”, con lo scopo di pregare per la santificazione di tutti i battezzati, e per la realizzazione dell’unita “che Dio vorra, con i mezzi che Egli vorra, e nel modo che Egli vorra” (Paolo VI).
Fin dal 1958, il tema per la Settimana era stato preparato dalla Commissione “Fede e Costituzione” del Consiglio ecumenico delle Chiese, in collaborazione informale con il centro cattolico francese “Unite chretienne” di Lione; mentre a partire dal 1966 i testi sono stati preparati congiuntamente da “Fede e Costituzione” (di cui fanno parte di diritto alcuni teologi cattolici), e dal Segretariato per l’unione dei cristiani (ora Pontificio consiglio), arrivando finalmente nel 1968 a celebrare per prima volta la preghiera per l’unita su testi comuni.
Dal 1994 fu ampliato il gruppo di lavoro per la preparazione dell’Ottavario, comprendendo due organismi ecumenici laici: la Federazione mondiale delle Associazioni cristiane della gioventù Dobbiamo ricordare che alla fine i movimenti decisivi e salutari delle anime dipendono dalla grazia di Dio, e questa Dio la dona con misteriosa liberta, sebbene non la neghi a preghiera ben fatta; ed ancora la nostra preghiera non ha meritato questo miracoloso favore.
Tempo forte di preghiera ecumenica
Nell’anno 1909 il Papa Pio X dette la sua approvazione e benedisse ufficialmente la Settimana di preghiera per l’Unita dei Cristiani, invitando tutti i cattolici a unirsi al cosiddetto ecumenismo spirituale che consiste nella preghiera personale comunitaria maschile e alla conversione a Gesu Cristo a favore dell’unita dei cristiani.
La Settimana di Preghiera, il cui obiettivo e universalizzare la preghiera per l’unita, risponde all’obiettivo tracciato dal decreto conciliare Unitatis Redintegratio del Concilio Vaticano II quando afferma: “Questa conversione del cuore e questa santità di vita, insieme con le preghiere private e pubbliche per l’unita dei cristiani, devono essere considerate come l’anima di tutto il movimento ecumenico e si possono giustamente chiamare ecumenismo spirituale.” (UR 8).
In tutto il mondo cristiano e ormai felicemente consolidato il consenso implicito a considerare questa Settimana di preghiera come un tempo forte di preghiera ecumenica. E’ la Settimana per eccellenza per pregare per quella unita che Gesu ha invocato nella notte dell’Ultima Cena poco prima della sua passione.
La fede ci conforta nel renderci consapevoli che l’unita appartiene alla proclamazione: “Credo la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica”. A conferma di tale verita di fede il Concilio Vaticano II afferma che “Coloro che credono in Cristo e hanno ricevuto validamente il battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica” (UR 3).
Sono stati compiuti importanti passi sulla via dell’unità visibile dei cristiani, tuttavia dobbiamo riconoscere che molto cammino resta ancora da fare. Con alcune Chiese, come nel caso delle antiche chiese Orientali, condividiamo la successione apostolica nell’episcopato e la stessa fede nei sacramenti.
Invito alla preghiera ecumenica
Durante la Settimana di preghiera per l’unita dei cristiani, siamo tutti invitati a pregare per la promozione dell’unità e per la costruzione della pace, che sono importanti responsabilità per le quali tutti i cristiani del mondo devono impegnarsi.
La speranza sulla quale si fonda questa preghiera e che tutti gli abitanti della terra si facciano popolo di Dio; che Dio sia il loro Dio; e che l’umanità abbia la grazia di conoscere la gioia, la prosperità e la pace superando divisioni e conflitti.
I cristiani devono pregare con pazienza fino a quando saranno raggiunti “cieli nuovi e terra nuova”; solo allora “essi saranno mio popolo e io sarò il loro Dio” (Ez 37,23).
A Maria Madre dell’Unità raccomandiamo il “compito” ecumenico della Chiesa, affinchè presto tutti arriviamo ad esser una sola cosa.