di P. Gbattista
Lo “spirito di Assisi” o “la logica di Assisi” è un evento di vita e di speranza che aleggia sulle oscure trame della storia.
Sono trascorsi 25 anni da quel memorabile 27 ottobre 1986, quando Giovanni Paolo II mise in atto una grande intuizione: convocare ad Assisi i rappresentanti delle religioni del mondo, perché da tanti cuori e in tante lingue si rivolgesse a Dio la corale preghiera per la Pace.
Diversi rappresentanti delle principali Religioni accolsero l’invito e al mondo intero fu offerta la speranza di un mondo nuovo, fraterno e pienamente umano. Partecipano all’evento, 50 rappresentanti delle chiese cristiane, oltre ai cattolici, e 60 delle altre religioni.
Da allora si parla dello ‘spirito di Assisi’ per descrivere la particolare atmosfera che favorisce, anche per lo speciale rispetto da parte di tutti i credenti per la figura del Santo, il dialogo e il confronto, il superamento di differenze e diffidenze.
Un significato importante dell’evento che accumunò tutti fu il desiderio, l’impegno e la preghiera per la pace. Essa è un bene che deve essere condiviso da ogni uomo; la pace, tenuto conto delle attuali condizioni dei rapporti tra gli uomini, non è raggiungibile senza l’intervento di Dio.
Elemento centrale dell’incontro fu la preghiera di ognuno nel mondo spirituale della propria religione, innalzando a Dio, consapevoli della dimostrata incapacità da parte dell’umanità, una supplica accorata per la Pace.
Sembrò che il clima di fraternità universale che si respira nella città di Francesco fosse riuscito a permeare persone così diverse. Da quell’evento nacque l’espressione lo “spirito di Assisi” e successivamente nel Messaggio per la giornata mondiale per la pace (1987), Giovanni Paolo II, ricordando l’evento usò l’espressione: “Logica di Assisi”.
Durante il suo pontificato, ha il Papa ha sentito la necessità di ritornare più volte ad Assisi. Il 5 Novembre del 1978, in occasione del primo viaggio pastorale, appena un mese dalla sua elezione.
Il 27 Ottobre 1986, “Giornata di preghiera per la Pace”. 9 -10 gennaio 1993 il Pontefice è di nuovo nella Basilica di S. Francesco a pregare per la pace nei Balcani; 3 gennaio 1998, Papa Wojtyla torna ad Assisi per inaugurare l’anno pastorale e portare speranza e conforto nel cuore dei terremotati.
Il 24 gennaio 2002 la pace vide di nuovo coinvolti tutti i rappresentanti delle principali religioni del mondo in seguito agli eventi del 11 settembre 2001 e alla guerra in Afghanistan e Iraq.
Perchè Assisi? Giovanni Paolo II così motivava la scelta: “Ho la città di Assisi a causa del particolare significato dell’uomo santo qui venerato – S. Francesco – conosciuto e riverito da tanti nel mondo come simbolo della pace, riconciliazione e fraternità”.