“Esta es la juventud del Papa!”. Durante la mattina di domenica 21 agosto, ultimo incontro della Gmg madrilena, nell’attesa dell’arrivo del Santo Padre a “las calles del campamento de la fé” nell’aereoporto militare di Cuatro Vientos, il coro ha accompagnato la moltitudine di giovani presenti nella partecipazione di questo grande evento.
Presenti i Reali spagnoli, Benedetto XVI si è presentato per celebrare l’Eucarestia in un clima di gioia e coesione, di condivisione fraterna e serentità, nonostante la tempesta che si è abbattuta ieri serai sui cieli di Madrid, e che ha creato non pochi problema alle centinaia di migliaia di pellegrini che hanno deciso di passare insieme all’aperto la notte della veglia.
Proprio i giovani sono stati il primo pensiero del Santo Padre: “Ho pensato molto a voi in queste ore in cui non ci siamo visti: spero che abbiate potuto dormire almeno un poco, nonostante l’inclemenza del tempo. Sono sicuro che all’alba di oggi avete levato gli occhi al cielo più di una volta e non solo gli occhi, ma anche il cuore, e questo vi avrà permesso di pregare. Dio sa ricavare il bene da tutto”.
La celebrazione eucarística è stata introdotta dal cardinale Antonio María Rouco Varela, che ha parlato di «momento culmine» della GMG, ossia del momento in cui il milione e mezzo di pellegrini presenti, insieme al mondo ecclesiale, dicono ancora una volta “sì a Cristo!”. In quest’epoca postmoderna corrosa dall’individualismo e dal relativismo, c’è ancora chi auspica nella giustizia e nella solidarieà. Sulle note del Gloria in excelsis deo, i giovani hanno accolto l’arrivo del Santo Padre, che ha detto: “Il mio cuore si unisce al vostro in nome di Gesù”.
L’invito fatto ai giovani di tutto il mondo è stato quello di avere una “vita piena”, vissuta in “relazione intima con il Padre”; il proposito, invece, quello di condividere la vita con la gioia che ha animato questi giorni qui a Madrid.
L’atmosfera che si è percepita è quella di cui lo stesso Benedetto XVI ha parlato: sono molte le persone che si sentono attratte da Cristo; Gesù è la “risposta delle loro inquietudini” e la fede non è tanto un frutto dello sforzo umano, o della ragione, ma “un regalo di Dio”, un qualcosa che va consolidato: “Aiutate i vostri amici a rafforzare la fede!”. Di conseguenza la Chiesa non è una semplice istituzione, perchè “invita a rafforzare la fede” ponendo Gesù al centro della nostra vita, una vita che deve essere vissuta “in relazione”, come ha ben dimostrato la XXVI Ggm spagnola, rilanciando in chiusura il prossimo incontro: nel 2013 tutti a Rio de Janeiro!